A Pippo
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- Categoria: Poesie
- Pubblicato Mercoledì, 24 Aprile 2013 10:58
- Scritto da Luigi Gioia (Amministratore)
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Nato in cattività
da “Cicci” e da “Stellina”
quand’io ancor non c’ero,
fu la felicità
per me, fin da piccina,
...giocattolino vero!
Da bravo figlio d’arte
cantava a perdifiato
con rara maestrìa
e, presunzione a parte,
a gare candidato
con tanto di giurìa.
D’inverno su in cucina
accolto nel tepore
fungeva da sveglietta!
D’estate da “nonnina”
sulla veranda in fiore
la piccola gabbietta.
Portato a Santacroce
al “finesettimana”
per non lasciarlo solo,
seguiva a viva voce
il suono di campana
o il canto d’usignòlo.
Or la gabbietta è vuota,
è ferma l’altalena...
di Pippo il canarino
non resta che una nota
copiata a malapena
da un passero vicino!
l.g.
(Napoli,28 aprile 1993)
Fu l’ultimo dei miei canarini.
Nato in gabbia a Napoli nella primavera del 1988 (circa cinque mesi prima che nascesse mia figlia) morì il 28 aprile del 1993, quando Anita aveva poco più di quattro anni e mezzo.
Fu sepolto nel nostro giardino di S.Croce sotto l’albero di kaki all’epoca appena piantato.
Alla mia bambina dissi che quell’inerte batuffolo arancione avrebbe fatto nascere tanti pomi dello stesso colore, tema questo di un successivo lavoro, soltanto iniziato e mai portato a termine.