A Sampognello
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- Categoria: Poesie
- Pubblicato Domenica, 27 Gennaio 2013 01:21
- Scritto da Luigi Gioia (Amministratore)
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Libero come un pàssero ogni giorno
volavi sulla bici tutt’intorno.
Spesso alla Notte davi compagnìa
recando vita al borgo che dormìa.
Allo spuntar del sole il tuo vocione
scuoteva dalle coltri il dormiglione.
Lavorator estroso se contento
eri d’oprar e negli impegni attento
a dare appuntamenti che onoravi
soltanto quando...te ne ricordavi !
Lavorator testardo, vinto invano,
nella fatica Tua...un uragano !
Lesto spostavi, andavi e ritornavi
e pietre o legna bene accatastavi.
Non sempre la mercede ricevuta
fu pari all’opra Tua ormai compiuta !
Lavoratore che atteggiamento
cambiavi ed assumevi un portamento
d’atleta, da divo..ovver d’attore,
mite, sbandato, strano ma… signore!
Lavorator forzuto se contento
eri d’oprar, ma opposto il mutamento
in debole, assente, stanco, svogliato
sortìa se... ad altro eri interessato !
Un nido, ballare, feste di santi
furon cose per Te ben più importanti !
La gioventù la sola spiegazione
d’agir così ! Avevi pur ragione !
Ma prodiga con Te non fu la Vita
che in una notte risultò finita.
Se fu la Tua “disgrazia”, ognun l’ignora !
Se fu colposo autor...vada in malora.
Ti riservò la Morte onor fulgente
e come un Grande esposto alla Tua gente,
bara scoperta nel tempio di quel Santo
a cui prendesti il nome ...quello soltanto.
L’immoto corpo Tuo, il cèreo viso
guardo mentre...pedali in paradiso !
l.g.