A Sampognello

 

 

 

Libero come un pàssero ogni giorno

volavi sulla bici tutt’intorno.

Spesso alla Notte davi compagnìa

recando vita al borgo che dormìa.

Allo spuntar del sole il tuo vocione

scuoteva dalle coltri il dormiglione.

Lavorator estroso se contento

eri d’oprar e negli impegni attento

a dare appuntamenti che onoravi

soltanto quando...te ne ricordavi !

Lavorator testardo, vinto invano,

nella fatica Tua...un uragano !

Lesto spostavi, andavi e ritornavi

e pietre o legna bene accatastavi.

Non sempre la mercede ricevuta

fu pari all’opra Tua ormai compiuta !

Lavoratore  che atteggiamento

cambiavi ed assumevi un portamento

d’atleta, da divo..ovver d’attore,

mite, sbandato, strano ma… signore!

Lavorator forzuto se contento

eri d’oprar, ma opposto il mutamento

in debole, assente, stanco, svogliato

sortìa se... ad altro eri interessato !

Un nido, ballare, feste di santi

furon cose per Te ben più importanti !

La gioventù la sola spiegazione

d’agir così ! Avevi pur ragione !

Ma prodiga con Te non fu la Vita 

che in una notte risultò finita.

Se fu la Tua “disgrazia”, ognun l’ignora !

Se fu colposo autor...vada in malora.

Ti riservò la Morte onor fulgente

e come un Grande esposto alla Tua gente,

bara scoperta nel tempio di quel Santo

a cui prendesti il nome ...quello soltanto.

L’immoto corpo Tuo, il cèreo viso

guardo mentre...pedali in paradiso !

 

                                                                    l.g.

 

 

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